Difendere il mostro: l’Inquisizione ha visto l’asservimento del linguaggio del giudizio penale a finalità di controllo sociale e culturale. Il processo era una sacra rappresentazione escatologica del destino ultimo di chi “delinque”: cioè di chi “animam linquit”, di chi si abbandona. Il tempo della pena era solo il tempo dell’eternità, senza possibilità di salvezza e di reintegrazione sociale. E oggi?
Grazie per l’ospitalità alla Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux e a Marco Tarantini, consigliere del Direttivo.